PERCHÈ DONARE

Donare il proprio sangue è un atto di estrema generosità che permette al Servizio Sanitario Nazionale di curare, ogni anno, oltre un milione di malati. Probabilmente, come tutti del resto, sei portato ad identificare la trasfusione di sangue con la necessità di salvare la vita ad un incidentato che ha perso molto sangue (sulla strada, nel luogo di lavoro, all’interno della propria abitazione …) e viene portato d’urgenza al Pronto Soccorso.

In realtà questo aspetto, seppur reale, non rappresenta che una percentuale, per altro fortemente minoritaria, del fabbisogno quotidiano di sangue. Attraverso il tuo dono del sangue puoi aiutare, ad esempio, una donna che ha perduto molto sangue durante il parto, a riprendere le proprie forze ed aiutarla così anche ad accudire in maniera migliore il proprio figlio fin dai primi istanti di vita. Oppure potresti contribuire a migliorare le condizioni cliniche di un soggetto affetto da tumore (e Dio solo sa quanti ce ne sono…) il quale, dovendosi sottoporre a chemioterapia, è fortemente indebolito. Oppure ancora potresti permettere la guarigione di un tuo amico anemico, o di un tuo parente emofiliaco, o di tante persone che nel nostro paese sono affette da una strana malattia chiamata anemia mediterranea o, se preferisci, da qualsiasi altra delle innumerevoli malattie che possono colpire il sangue.
Sei sicuramente cosciente del fatto che il sangue è un tessuto fondamentale del nostro organismo. Forse non ne conosci le caratteristiche specifiche delle sue componenti per filo e per segno ma, il fatto stesso, che tu ti allarmi immediatamente alla sua vista (anche solo se ti sanguina una gengiva), è indice dell’importanza vitale che attribuisci ad esso. Probabilmente però non hai mai pensato al fatto che quello stesso tessuto possa essere uno dei più potenti farmaci esistenti in circolazione. E, purtroppo, ci spiace darti questa notizia, le tecniche medico-scientifiche non sono ancora in grado di riprodurlo artificialmente nei laboratori. Ciò vuol dire che, se te, (o tuo figlio, o tuo padre, o la persona con la quale hai scelto di vivere o chiunque di noi) volessi usufruire di questo farmaco allorquando ne dovessi avere bisogno, dovresti necessariamente ricorrere alla “produzione ’umana” e sperare che qualcuno lo possa donare (e lo abbia donato). A tutt’oggi non esistono alternative!!!
La speranza di vita di molte persone quotidianamente dipende in via esclusiva dalla disponibilità e dal senso civico dei donatori.
Donare sangue volontariamente e con consapevolezza permette di concretizzare la propria disponibilità verso gli altri, ma anche verso se stessi, poiché, così facendo, si alimenta un patrimonio collettivo di cui ciascuno può usufruire al momento del bisogno.

COME DONARE

COME AVVIENE LA PRIMA DONAZIONE ?

Dopo che ti sei recato al Centro Trasfusionale per la prima volta la prima cosa che devi fare è quella di compilare un questionario attinente le tue abitudini di vita che puoi reperire sopra il tavolo alla destra della porta di accesso. Una volta riempito detto modulo il donatore, quando è il suo turno (a proposito: ricordati di prendere l’apposito numero dal dispenser) viene fatto accedere ad una prima stanza per un colloquio con il medico trasfusionista così che questo possa redigere una prima anamnesi del donatore. Una volta terminato il colloquio il medico procede all’auscultazione di cuore e polmoni, alla misurazione di peso e pressione nonché effettuerà un primo piccolo prelievo. Il sangue che ti sarà prelevato sarà utilizzato per effettuare uno screaning dell’emocromo e delle transaminasi. Dopo un’attesa di circa 5 minuti verrai a conoscenza dei valori del test. Se i parametri sono tali da rientrare nell’intervallo di valori idoneo potrai accedere ad una seconda stanza ed effettuare così la tua prima donazione nel corso della quale ti saranno prelevate ulteriori provette di sangue per l’effettuazione di una serie di esami sulle malattie trasmissibili per mezzo dello stesso (epatite di tipo B – epatite di tipo C – A.I.D.S. – sifilide …) che per legge devono essere effettuati su tutti i campioni di sangue prelevati.

 

E LE SUCCESSIVE DONAZIONI ?

Dopo circa 3 mesi (per gli uomini e le donne in età non fertile) o 6 mesi (per le donne in età fertile) la segreteria associativa provvede a farti recapitare (presso il domicilio che avrai indicato nel modulo di iscrizione) una lettera nella quale ti ricorda che è trascorso il tempo necessario e puoi quindi effettuare un’ulteriore donazione. Ti recherai quindi al Centro Trasfusionale per ripercorrere nuovamente l’iter seguito nel corso della prima donazione. Le uniche differenze saranno rappresentate dal numero delle domande a cui il medico ti sottoporrà nel corso del colloquio di ammissione alla donazione (non necessita più al medico ripercorrere la tua vita: si limiterà a chiederti informazioni su eventuali modifiche intercorse dall’ultima volta che vi siete visti) e dal numero delle provette che ti saranno prelevate nel corso della donazione (periodicamente si ritiene opportuno effettuare un check-up generale della salute del donatore così che non ci limita ad analizzare solo il sangue). Alla seconda donazione (ma solo alla seconda) ti sarà inoltre richiesto di sottoporti sia ad una visita cardiologica sia ad una radiologica (così da poter valutare esattamente la tua capacità ad acquisire lo status si “donatore periodico”).

DOVE DONARE

Se, invece, vuoi effettuare la tua donazione di sangue o di plasma ti devi necessariamente recare al Centro Trasfusionale presso l’Unità Operativa di Ematologia dell’Ospedale San Donato di Arezzo che si trova in Via P. Nenni. Esattamente sotto il Pronto Soccorso dello stesso Ospedale. Anche in questo caso, se abiti in città, ti invitiamo a raggiungerlo a piedi o in bicicletta poiché una di queste attività, oltre che essere rappresentazioni di un sano comportamento di vita, ti aiutano anche ad innalzare un po’ la pressione (il che non guasta mai prima di un prelievo). Se proprio l’attività fisica non fa per te puoi utilizzare i bus urbani (la fermata è proprio di fronte all’ingresso del Pronto Soccorso) oppure in auto. In questo caso puoi accedere (gratuitamente) ai parcheggi riservati ai donatori di sangue semplicemente presentandoti alla sbarra posta in cima alla rampa di accesso e comunicando all’addetto alla sorveglianza la tua volontà di recati al punto di prelievo.

http://www.usl8.toscana.it/come-fare/donazione-del-sangue

I TIPI DI DONAZIONE

Alcuni tipi di donazione: Sangue intero - Plasma (plasmaferesi) - Piastrine (piastrinoaferesi) - Donazione multipla di emocomponenti - Autotrasfusione

Donazione di sangue intero Il prelievo di sangue intero è assolutamente innocuo per il donatore e ha una durata di circa 5-8 minuti. Il volume massimo di sangue prelevato, stabilito per legge, è uguale a 450 centimetri cubici +/- il 10%.

Plasmaferesi: donazione di plasma Nell’aferesi (termine greco che significa l’atto del "portar via"), attraverso l’uso di separatori cellulari, si ottiene dal sangue del donatore soltanto la componente ematica di cui si ha necessità: plasma (plasmaferesi) o piastrine (piastrinoaferesi), restituendogli contemporaneamente i restanti elementi.

Soltanto una parte del fabbisogno annuo di albumina e fattore VIII e degli altri plasmaderivati viene prodotta in Italia; la restante parte deve essere importata comportando una spesa notevole e un potenziale maggior rischio di malattie trasmissibili.

Come si dona il plasma

La plasmaferesi si esegue con apparecchiature che prelevano il sangue e ne separano le componenti, restituendo le cellule al donatore in un processo continuo, attraverso un unico accesso venoso.
Questa donazione ha una durata variabile da 35 minuti a 50 minuti circa, si effettua preferibilmente su appuntamento e poiché sono necessarie apparecchiature specifiche (separatori cellulari) si effettua presso strutture trasfusionali abilitate.
I requisiti per la donazione del plasma sono simili a quelli per la donazione del sangue intero. L'intervallo tra una donazione e l'altra di solo plasma, può essere anche di solo 14 giorni poiché il plasma si rigenera molto rapidamente) senza alcuna conseguenza o ripercussione negativa.

Cos'è il plasma

Il plasma rappresenta la componente liquida del sangue, grazie alla quale le cellule sanguigne possono circolare. Il plasma è costituito prevalentemente da acqua (oltre il 90%), nella quale sono disciolte e veicolate molte sostanze quali proteine, zuccheri, grassi, sali minerali, ormoni, vitamine, anticorpi e fattori della coagulazione.
Alcune delle sostanze ottenute dal plasma e loro funzionalità principali

  • Albumina 

Trasporta diverse componenti del sangue e sostanze nutritive. E' una proteina utilizzata nel trattamento di alcune malattie del fegato e dei reni (cirrosi, nefrosi, ecc.) per la cura di stati patologici gravi come lo shock da ustioni, da trauma, ecc.

Immunoglobuline 

Sono sostanze protettive o anticorpi che si sviluppano normalmente a contatto con diversi agenti estranei all'organismo, o dopo vaccinazioni. Il loro uso in forma concentrata protegge le persone che non hanno anticorpi specifici per una determinata malattia. Costituiscono un aiuto prezioso nel caso di persone la cui resistenza alla infezioni sia diminuita o in alcune patologie immunologiche.

  • Fattori della coagulazione (VIII e IX)

Sono fondamentali per i pazienti affetti da emofilia A e B che hanno una forte carenza nel sangue di fattore VIII o IX. Negli ultimi anni l'uso di questi preparati altamente purificati e assai efficaci ha permesso una vita quasi normale a chi soffre di emofilia.

Piastrinoaferesi: donazione di piastrine
La piastrinoaferesi consiste nel prelievo delle sole piastrine. Oltre ai requisiti necessari alla donazione di sangue intero, il donatore di piastrine dovrà avere un normale assetto emocoagulativo.

Può essere effettuata con metodica di centrifugazione mediante alcuni cicli durante i quali l’apparecchiatura utilizzata separa la parte corpuscolata del sangue dal plasma; quest’ultimo viene raccolto in una sacca satellite in attesa di essere restituito al donatore. Dalla parte corpuscolata vengono estratte automaticamente a circuito chiuso, senza possibilità di contaminazione, le piastrine che si raccolgono in una apposita sacca.

Il ciclo si conclude con la reinfusione al donatore del plasma, dei globuli rossi e dei globuli bianchi. A questo punto inizia il nuovo ciclo, fino al raggiungimento della quota desiderata di piastrine. Non si possono eseguire di norma più di 6 piastrinoaferesi l’anno; l’intervallo minimo consentito tra due piastrinoaferesi e tra una piastrinoaferesi e una donazione di sangue intero è di quattordici giorni, mentre tra una donazione di sangue intero e una piastrinoaferesi è di un mese. Tutto il procedimento dura circa un’ora e mezza. Le piastrine raccolte verranno utilizzate entro 5 giorni dal prelievo per la terapia di alcune gravi malattie come per esempio le leucemie, per i pazienti oncologici in chemioterapia e come supporto fondamentale nei trapianti di midollo osseo.
Donazione multipla di emocomponenti Grazie all’impiego di separatori cellulari è oggi possibile effettuare anche donazioni multiple di emocomponenti come ad esempio una eritroplasmaferesi (donazione di plasma e globuli rossi), una eritropiastrinoaferesi (donazione di globuli rossi e piastrine), una donazione di piastrine raccolta in due sacche, una plasmapiastrinoaferesi (donazione di plasma e piastrine)

Autotrasfusione
L’autotrasfusione è una procedura trasfusionale che consiste nel trasfondere al soggetto unità del suo stesso sangue e si realizza con una delle seguenti modalità:

  • predeposito
  • recupero perioperatorio
  • emodiluizione normovolemica

Il metodo più utilizzato è il predeposito, una tecnica trasfusionale con la quale si preleva il sangue dal donatore che sarà anche ricevente, per compensare le perdite di sangue che si possono verificare nel corso di interventi chirurgici programmati.
Alcuni giorni prima dell’intervento vengono prelevate unità di sangue dal paziente, in fasi successive, fino a raggiungere la quantità prevedibilmente necessaria, in modo da consentirne l’eventuale utilizzo durante l’intervento operatorio e/o successivamente allo stesso. Il sangue prelevato viene conservato secondo i metodi tradizionali e quindi trasfuso, in caso di necessità.
I principali vantaggi dell’autotrasfusione sono:

  • eliminazione delle reazioni di incompatibilità
  • eliminazione del rischio di trasmissione di malattie infettive
  • riduzione del rischio di immunizzazione da antigeni diversi, con possibili manifestazioni a distanza
  • risparmio di sangue

Il paziente deve essere informato che le unità predepositate vengono conservate fino a scadenza della componente eritrocitaria e che sono disponibili solo per le sue necessità trasfusionali. La scadenza dell’unità di predeposito, le relative modalità di conservazione e di trasporto sono analoghe a quelle per le unità di sangue omologhe.

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